Motore spento.
Tratto dal forum di Libero, dopo la morte di Kato.
Da quartex74
Aprile 2003
Io ho bene presente in mente, ogni volta che salgo in moto, che c'è sempre la possibilità che mi faccia male, più o meno gravemente per causa mia o altrui; questo non lo
dimentico mai.
Io però (e la maggior parte dei lettori del forum credo) non sono un pilota, non corro su pista anzi... cerco di non correre per strada... anche se poi inevitabilmente passando dai posti
conosciuti, Cortemilia, Montezemolo, nel Roero etc. etc. sei sempre lì a cercare di piegare di più ad ogni curva. Non capita a tutti? Magari no mahh...
A quasi 30 anni, di cui solo gli ultimi tre da motociclista durante i quali quello che credevo un hobby è diventata una passione vera, dopo aver visto durante il MotoGP un incidente apparso
subito gravissimo e appreso quasi al termine della gara le condizioni disastrose di Kato mi è sembrato opportuno (dal mio punto di vista) spegnere il motore del "pompone" in segno di
rispetto... e per meditare. Tutto qui.
Domani...lo so già, torneremo tutti a piegare... non si può resistere!
Quello che con il mio intervento voglio sottolineare è che, in queste sitxxxioni, ci vorrebbe più rispetto per le persone che soffrono in quel momento, quindi il silenzio è la
migliore delle soluzioni, non le polemiche e le notizie strillate in tele che ricordo a tutti, dice solo e parzialmente la SUA verità.
Di quale sicurezza vogliamo parlare?
250 km/h in curva, impennate ai 180-200 km/h...non parliamo di quando smanettano mentre piove.
Caro Davide! Quelli mica corrono sulla strada provinciale sotto casa con la Vespa elaborata!
E' la loro professione, ne accettano le bellezze e anche i rischi. Come succede nella Formula 1, nel pugilato, nel ciclismo (meglio ricordarlo sempre), etc etc.
Hanno fatto una scelta di correre correre correre e correre e arrivare primi, basta, finita lì.
Per questo ho spento il motore.
Perchè, anche se con le lacrime agli occhi dopo aver sentito il Dottor Costa, io rispetto chi ha il coraggio di aver fatto una scelta pericolosa.
Di correre...per sè...
e quando li guardo...anche per me.